Il Castello di San Michele

Il Castello Estense , un edificio in mattoni a pianta quadrata dotato di quattro torri difensive con altane e circondato da un fossato colmo d’acqua che lo rende, a tutt’oggi, l’unico castello europeo circondato da un fossato.

Il Castello Estense , chiamato anche “Castello di San Michele” è sorto nel 1385 e la prima pietra fu posata il 29 settembre, giorno appunto dedicato a San Michele.
Nasce inizialmente come fortezza militare e il progetto dell’architetto Bartolino da Novara comprendeva l’annessione al Castello della già esistente Torre dei Leoni.

Il Castello divenne sede del potere esecutivo nel 1476, anno in cui, il nipote di Ercole I, Nicolò, figlio di Leonello, approfittando dell’assenza invase con un nutrito gruppo di armati Ferrara e si impossessò della piazza sotto le insegne della “vela” contro quelle dello zio, il “diamante”.

La duchessa Eleonora d’Aragona, energica coadiutrice del marito nel governo della città durante le sue lunghe e frequenti assenze, fuggì con i figli dall’appartamento di palazzo verso il sicuro Castello di San Michele. Per far questo attraversò il ponte da pochi anni trasformato in una vera e solida galleria riparata allo sguardo ed alle intemperie denominata da allora via Coperta.
I Ferraresi difesero la città e gli invasori furono giustiziati. Lo stesso Nicolò, tre giorni dopo, ebbe la testa tagliata nella torre di Santa Caterina.

L’episodio fu assai significativo dato che contribuì certamente in modo determinante nell’intenzione dei Duchi di spostare definitivamente la loro residenza tra le sicure mura del maniero.
Da quel momento la fortezza iniziò lentamente a trasformarsi in una residenza degna di ospitare gli appartamenti dei duchi e delle duchesse attraverso un lungo e continuo lavoro, affidato dapprima all’ingegnere di corte Pietro Benvenuti degli Ordini. Esso ampliò e trasformò intere ali del Castello costruendo gli alloggi.

Nonostante gli abbellimenti che già il duca Borso aveva fatto apportare alla struttura è con Ercole ed Eleonora che si operano molte nuove decorazioni, sia in esterno che in interno, ma soprattutto si realizzano importanti ampliamenti e trasformazioni lungo la direttrice che dal vecchio palazzo giunge alle sale vicine alla torre dei Leoni.

L’intento era quello di trasformare le severe sale della fortezza in accoglienti appartamenti e di creare un’area al piano primo, (Piano Nobile), in continuità con il palazzo senza interferenze col piano terra, quello del Cortile, adibito a funzioni prettamente difensive.
La via Coperta, divenne in seguito appartamento del Duca, ampiamente decorata in esterno con affreschi, statue e finte architetture.

Venne ampliata l’ala est, nell cortile fu costruito il nuovo loggiato e, forse proprio in questo momento, esso divenne Cortile d’Onore.
Con il nuovo Architetto di Corte, Biagio Rossetti, nel 1483 , Ferrara ed il suo aspetto architettonico-urbanistico vissero un momento magico ed in pochi anni fu più che raddoppiata la cinta muraria e vennero creati molteplici cantieri che coinvolgevano gran parte della città.
Le innovazioni coinvolsero anche il Castello che nel nuovo piano urbanistico venne a trovarsi al centro della città.

I lavori di abbellimento si concentrano, inoltre, sull’appartamento di Eleonora che si trova attorno alla torre Marchesana verso la torre dei Leoni, e proprio il Rossetti, in tale parte del Castello, avviò tra l’altro la costruzione del giardino degli Aranci e la realizzazione delle nuove Cucine Ducali.
Morto Ercole nel 1505 gli succedette il figlio Alfonso I che proseguì l’opera di ristrutturazione del castello-palazzo intrapresa dal padre e supportata dall’architetto di corte Biagio Rossetti.
Oltre a rimodernare l’appartamento della duchessa, appartenuto ad Eleonora, per le di lui mogli, Anna Sforza prima e Lucrezia Borgia poi. Il Duca fece accomodare altre ali e sale del Castello perché si realizzassero tra l’altro un’Armeria (vari ambienti per il ricovero di armi e munizioni) grande passione del Duca esperto progettista e fonditore di cannoni, una Spezieria ed una Oreficeria.

Sulle fondamenta della distrutta Porta del Leone e del Rivellino est sotto il Giardino degli Aranci, Alfonso portò a completamento le grandi Cucine Ducali. In seguito ad un rimodernamento si venne a realizzare quel piccolo ma prezioso quartiere residenziale, formato da una sequenza di stanze, denominato i Camerini Dorati o di Alabastro ( nelle Via Coperta)ove si vennero a riversare una importantissima raccolta della capacità artistica dell’epoca.
Un vero e proprio programma decorativo al quale furono chiamati a collaborare i più grandi artisti del tempo, ferraresi e non, come ad esempio Tiziano, i fratelli Dossi, Antonio Lombardi, Raffaello Sanzio, Giovanni Bellini, ed altri.
Ercole II, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia, seppe, con raffinatezza e sensibilità, proseguire l’opera di abbellimento del Castello già fortemente caratterizzato dal padre.

In particolare Ercole II prestò attenzione a settori dell’edificio dedicati ad un nuovo alto rango residenziale e di rappresentanza, le sale dell’ala sud, in particolare il salone del Governo e l’appartamento della torre di Santa Caterina, oggetto di un ciclo decorativo imperniato sulla così detta Camera della Pazienza con eccellenti opere di Camillo Filippi e Girolamo da Carpi.

Nel 1554 , un grave incendio danneggiò le strutture alte del Castello coinvolgendone oltre metà, dalla torre Marchesana sino alla torre dei Leoni e quella di Santa Caterina. Il Duca ed il suo architetto di corte decisero di intervenire non solo per una semplice ricostruzione delle parti perdute o danneggiate ma anche dal punto di vista architettonico. Anche l’esterno dell’edificio venne completamente ridisegnato cambiando l’aspetto del Castello, avvicinandosi a ciò che ancora oggi è davanti ai nostri occhi.

Nel 1570 Ferrara venne colpita da un disastroso terremoto ed in questo caso delle ricostruzioni si occupò Alberto Schiatti modificando definitivamente l’aspetto del Castello.Nel frattempo Alfonso II divenne duca.
Sia l’incendio che il terremoto lasciarono molto da risistemare all’interno degli appartamenti del piano nobile.Il nuovo padrone di casa, figlio di Ercole e della duchessa Renata di Francia, aveva immediatamente posto mano ad un vasto lavoro di ridecorazione affidata all’architetto Pirro Ligorio.

I tanti saloni, ai quali si erano aggiunti quelli del nuovo secondo piano destinato non a residenza ma prevalentemente alla sempre più complessa gestione amministrativa del territorio, vennero ampiamente rinnovati (sono noti interventi nei Camerini Dorati, nella Sala del Governo) .
In quell’epoca lavorarono in Castello come pittori Girolamo Bonaccioli, Ludovico Settevecchi, Leonardo da Brescia e Sebastiano Filippi detto il Bastianino.

Si acquistarono opere e sculture per l’Antiquarium ,si riorganizzarono gli appartamenti, i Camerini e le Gallerie, si affrescò l’appartamento dello Specchio, si decorò la Cappella Ducale e si decorò in veste rinascimentale il cortile. Oggi l’antica dimora è sede di alcuni uffici della provincia di Ferrara ed è la sede espositiva delle mostre organizzate da Ermitage Italia.

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