La Rocca di Stellata

Storicamente riconosciamo nel sito di Stellata una vocazione difensiva – militare che si è espressa dal medioevo all’età moderna; la notizia della presenza di fossati e trincee sembra risalire agli anni attorno al Mille, mentre è citato un forte a Ficarolo, sulla sponda opposta del Po, già nell’XI secolo.
La posizione rivierasca dell’abitato di Stellata lungo la sponda destra del Po, esattamente di fronte all’abitato di Ficarolo, posto sulla riva sinistra del fiume, ripete uno schema tradizionale nella distribuzione degli insediamenti fluviali, che ritroviamo lungo tutto il corso del Po e degli altri fiumi di pianura.

Il controllo della navigazione fluviale, in particolare lungo il Po, che costituiva la maggiore arteria di traffico di uomini e merci dell’intera Pianura Padana, comportava a Stellata – Ficarolo e negli altri centri rivieraschi la presenza di uno scalo o di un porto, spesso con le strutture e l’organizzazione per il controllo delle imbarcazioni e l’esazione daziaria.

Questa naturale funzione di Stellata insita nella sua stessa posizione topografica si accentua ancor più quando, con le rotte di Ficarolo del XII secolo, il Po forma un nuovo alveo e la biforcazione del corso principale del fiume nel più antico Po di Ferrara a meridione, e nel più recente Po di Venezia a settentrione, era situata proprio a Stellata – Ficarolo, che diventa così oggettivamente un nodo strategico di primaria importanza, posto alla radice stessa del sistema deltizio del Po.

A questo dato prettamente geografico, bisogna collegare anche un dato storico che maggiormente evidenzia la delicatezza e l’importanza del luogo; va ricordato infatti che a Stellata passava il confine con il territorio mantovano.
Biforcazione fluviale e confine di Stato fanno di questo centro un naturale luogo di incontro e di smistamento del traffico per via d’acqua.

Nicolò II d´Este, che nel 1385 fece costruire in Ferrara il Castello estense di San Michele, munì anche Stellata facendo costruire una nuova rocca detta Rocca possente, sul luogo della precedente, nel 1362.
Per la Rocca anteriore al 1362 ci soccorre una notizia riportata dal Cittadella, da lui desunta nel secolo scorso da un registro dell’archivio municipale: “Vi ha memoria che nel 1339, temendosi che una flotta veneta scendesse per Po verso il milanese, Roccapossente venne fornita di palanca attraverso i terragli da gratticci e palafitte ai bastioni, con beltresche e con bombordiere nei torrazzi, e con bomborde a difesa del ponte d’ingresso, sulla cui torre si pose una campana, ed aggiungendo sul fiume burchielli, ganzaroli e barbotte.”
Stellata e Ficarolo, che costituiscono il primo sbarramento lungo il confine da eventuali attacchi provenienti dall’interno della pianura, cioè dal milanese, dovevano difendere soprattutto la diramazione del Po.

Bisognava impedire che navi nemiche provenienti da Venezia dopo aver risalito il Po Grande potessero imboccare il Po di Ferrara, raggiungere la città ed accerchiarla.
Questa manovra viene eroicamente sventata nel 1482, in una delle fasi più delicate della guerra con Venezia, quando il forte di Ficarolo dopo più di cinquanta giorni di assedio è caduto ed il generale veneziano Sanseverino e l’ammiraglio Moro hanno appostato sotto la Rocca di Stellata un poderoso esercito, e numerose galee.

La Resistenza di Stellata consente l’arrivo dell’esercito ferrarese e dei suoi alleati, capeggiato da Federico da Montefeltro, duca di Urbino, comandante della lega costituitasi per difendere Ferrara, che riesce a rovesciare le sorti della guerra.
Ancora nel 1509 Stellata riesce ad agganciare delle schire venete, impedendo loro di raggiungere Polesella, dove si svolge la battaglia decisiva, vinta dai Ferraresi: solo nel dicembre del 1510 i veneziani riusciranno ad occupare la Rocca.
Appare evidente leggendo le pagine della storia di Ferrara del Frizzi che la Rocca doveva essere munita di ulteriori difese, che venivano rinforzate in occasione di eventi bellici sia nel Po che attorno all’edificio e lungo gli argini.

Il passaggio del fiume era poi regolato da un passacatena, che secondo i casi impediva o permetteva il passaggio delle navi.
La rocca faceva parte quindi di un’organizzazione difensiva più ampia e complessa, strettamente correlata a quella di Ficarolo.

Notizia di una nuova edificazione è riferita nell’anno 1557, per volontà del Duca Ercole II d´Este assieme al figlio Alfonso, nel timore che gli Spagnoli in guerra con i Francesi dopo la vittorio di S. Quintino potessero invadere anche il territorio estense.
Un’altra distruzione sembra sia avvenuta nel 1587; “Alfonso II, quasi alla fine del suo regno, ne decretò l’abbattimento, col puerile intento di eliminare un richiamo per i suoi nemici”.

Non è chiaro come debba essere interpretata questa notizia , di cui non è riferita la fonte; la storia delle edificazioni e delle distruzioni della Rocca di Stellata appare piuttosto complessa.
Dopo la devoluzione del ducato estense allo stato pontificio, nel 1598 i papi continuarono a prestar attenzione a Stellata, in quanto oggettivamente era un sito strategico importante.
Urbano VIII fece eseguire opere fortificatorie nel 1629.

Nel 1708 gli Austriaci, durante la guerra di successione, conquistarono Stellata e nei patti con il Legato pontificio vincolarono la cessione del territorio alla demolizione dei bastioni, che fu condotta a termine il primo novembre dello stesso anno, mentre la Rocca, che non costituiva più alcun pericolo, non fu toccata.

La Rocca attuale, che il recente restauro ha restituito alla sua facies originaria, conservando nel contempo leggibile l’aspetto che ha assunto nel corso del XVII secolo, presenta una pianta a stella a quattro punte inseribile in un quadrato.
Denuncia chiaramente di appartenere a quella fase dell’architettura militare denominata “di transizione”, che fra il 1500 e il 1570 segna il passaggio dall’uso delle armi tradizionali all’introduzione dell’artiglieria da fuoco.

Nel 1482 le truppe veneziane del Generale Sanseverino riuscirono ad espugnare la Rocca Benedetta dopo ben cinquanta giorni di assedio e si appostarono con le navi guidate dall’ammiraglio Moro al di sotto della Rocca Possente, in attesa della sua resa. Ma i tenaci soldati posti a guardia del fortino sfoderarono un’arsenale che conservavano proprio per casi come quello e riuscirono a resistere fino all’arrivo del Duca di Urbino Federico da Montefeltro, comandante in capo della Lega costituita per difendere Ferrara dalle mire espansionistiche della Repubblica Veneziana. La Possente purtroppo non riuscì a tener testa alle truppe veneziane e dovette cedere, ma subito dopo la sua resa il Papa intimò l’alt agli avversari e, per via politica, nel 1484 la Rocca di Stellata tornò nelle mani dei duchi d’Este.

Tale campale battaglia, detta “Guerra del Sale” viene rievocata ancora oggi, ogni anno, alla Rocca di Stellata,il 27 e 28 agosto: si tratta di una manifestazione che mette in scena l’antico assedio e si snoda per le vie dell’intero centro abitato con diverse iniziative e una suggestiva sfilata in costume d’epoca che coinvolge gran parte degli abitanti.
Le resistenze della Possente rimasero nella memoria della gente del luogo e andarono nel tempo a giustificare ulteriormente l’impegnativo nome che le era stato assegnato. Unita alla Rocca di Ficarolo da un passacatena, che rendeva obbligatorio un controllo completo sia delle navi che risalivano il fiume dalla foce che di quelle che lo percorrevano per raggiungere il mare.

La Possente riuscì a bloccare alcune imbarcazioni veneziane dirette a Polesella, dove nel 1509 le truppe della Serenissima tentavano ancora di penetrare il territorio del Polesine per giungere a Ferrara: questa volta i ferraresi ebbero però la meglio.
Conquistata infine dai veneziani nel 1510, essa rimase nelle loro mani per ben vent’anni e venne in seguito completamente abbattuta. Dopo quasi cinquant’anni, però, il Duca Ercole II d’Este, con il consenso del figlio Alfonso II, decise di rimetterla in piedi, per evitare che gli Spagnoli, i quali erano allora in lotta contro le truppe francesi e avevano già contratto una significativa vittoria a San Quintino, potessero invadere anche il vasto territorio dominato dagli Estensi.

Si narra che venne nuovamente distrutta nel 1587, anche se le cronache poi non accennano più all’anno della successiva ricostruzione. Nel 1598, quando con la morte di Alfonso II la casata degli Estensi vide la sua estinzione, al passaggio di Stellata nelle mani pontificie si registrano grandi cure e attenzioni da parte della sede papale nei confronti della Rocca: essa era valutata come baluardo difensivo d’importanza determinante, al punto che Urbano VIII fece eseguire ulteriori opere di fortificazione nel 1629.
La costruzione oggi osservabile riporta sostanzialmente l’assetto che aveva assunto nel corso del XVII secolo, pur avendo subito un ulteriore restauro in epoca recente. La pianta a stella, dalle quattro punte di eguale lunghezza tanto da poter essere inscritte all’interno di un quadrato, sembra essere anche la ragione del nome che assunse il vicino centro abitato. Oggi l’interno della Possente conserva l’antica planimetria del fortino originario ed è visitabile nei pomeriggi della domenica e dei giorni festivi.

Info: www.comune.bondeno.fe.it

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